L’emozione di abitare la storia
L’emozione di abitare la storia
Soggiornare all’hotel storico in Toscana Torre Santa Flora significa in primo luogo l’emozione di abitare la storia. I suoi ambienti custodiscono una storia millenaria, iniziata nell’ottavo secolo quando i Longobardi edificarono la torre e proseguita con i monaci benedettini, che in questi edifici raccoglievano il grano coltivato nelle terre adiacenti e producevano farina.
La storia del Casentino, una delle vallate più belle e più note d’Italia, ruota intorno all’importanza del fiume Arno, che ne ha determinato l’aspetto geografico e lo sviluppo delle popolazioni locali.
Fin dall’età del bronzo, i pastori casentinesi scendevano dagli Appennini e si recavano in Maremma per svernare con i loro greggi e armenti. Le strade che costeggiavano l’Arno e i suoi affluenti (Rassina, Corsalone, Archiano, Staggia) erano quelle più praticate.
Il Casentino costituiva anche un asse di penetrazione diretta tra il Nord e il Sud Italia, come testimonia l’avanzata dei Romani fino alla pianura padana, passando anche per la città etrusca di Arezzo. Con il crollo dell’impero romano, il casentino fu invaso dalle popolazioni germaniche (Goti, Longobardi e Franchi), che costruirono costelli e fortezze, a testimonianza di cui rimane oggi la Torre Santa Flora. Tracce della dominazione della cosiddetta “Terra Barbaritana”, rimangono oggi nella zona di Ponte Caliano, detta “Campo Barbarese” (oggi Campo Albarese).
La strada principale, la Via Maior romana, che partiva da Arezzo, è sempre stata considerata la miglior via per andare in pellegrinaggio a Roma ed aveva una sosta obbligata nella zona di Subean (Subbiano) prima di Arretium (Arezzo).
Il complesso edilizio dell’hotel relais storico di Arezzo Torre Santa Flora aveva essenzialmente la funzione di luogo di ristoro per uomini e cavalli, lungo la Via Maior (Via Romea) casentinese. Nel corso dei secoli il palazzo centrale ha subito notevoli trasformazioni e ampliamenti, fino a diventare nel 1600 una villa signorile, che oggi accoglie le splendide 11 camere di questo hotel storico unico in Toscana.
La Torre di S. Flora, costruita come torre di avvistamento e di difesa, risale al periodo longobardo. In posizione strategica, vicina alla Via Maior e a Ponte Caliano, che permette il transito da una parte all’altra del fiume Arno, che scorre placido dietro la torre. La torre, che accoglie oggi 4 splendide suites, è caratterizzata da quattro fasi architettoniche diverse: longobarda, romana, medievale e rinascimentale.
Il mulino adiacente alla torre è, invece, di origine medievale, probabilmente fatto costruire verso il 1100 dai monaci benedettini di S. Flora di Arezzo, che qui avevano molti beni e terre, Accanto al mulino c’era anche una gualchiera, un locale per la lavorazione dei panni e di altri materiali con la forza meccanica dell’acqua.
La prima notizia scritta riguardo al mulino e alla torre annessa risale al 1211, quando in seguito a una diatriba per il possesso, il complesso edilizio fu attribuito all’Abbazia di S. Flora. Con il progressivo decadere dell’abbazia, i possedimenti cominciarono ad essere venduti a nobili locali. Nel 1648 i proprietari erano ormai denominati Palazzeschi, cognome molto noto a Subbiano, che prende origine dalla località in cui abitavano, cioè il Palazzo. Le famiglie Palazzeschi e Subiano si avvicendarono nella proprietà del complesso ed è per questo motivo che troviamo nella torre gli stemmi delle due famiglie gentilizie: i Palazzeschi hanno un leone e un toro rampanti, contrapposti e divisi da una pianta di pino, sormontato dal giglio fiorentino; i Subiano hanno più semplicemente un leone e un toro rampanti, contrapposti e divisi da una pianta d’alloro. Nel corso del XIX secolo subentrò la famiglia Ducci, che usufruì del palazzo come residenza di campagna fino ai primi del '900, quando il palazzo fu abitato da più famiglie contadine fino agli anni ‘60.
Dal 1992 la proprietà della Torre di Santa Flora e Lucilla e del Palazzo in Subbiano è di proprietà della famiglia Soldini. L'intervento di restauro del palazzo fu iniziato nel 1993 e concluso nel 1996, mentre il restauro della torre è stato avviato nel 1995 e concluso nel 2006.